In questo approfondimento dedicato al metallo prezioso più famoso, l’oro, Ledial risponde alle domande poste più frequentemente in oreficeria e soddisfa le curiosità più diffuse.
Oro: di che colore?
Il nostro materiale del cuore ha tanti volti: possiamo celebrare un’unione con i classici anelli oro giallo, ad esempio, ma anche sorprendere la persona che amiamo con un raffinato anello oro bianco o un ricercatissimo anello oro rosa. Solo restando nel dominio delle gioie per le dita possiamo notare che ci sono almeno tre colorazioni disponibili, anche se in realtà soltanto una è quella “originale”: l’oro infatti è naturalmente giallo. Le pepite o le pagliuzze di questo speciale elemento chimico, l’Au (dal latino aurum), sono sempre e invariabilmente di un giallo caldo e vivo.
“Questo significa che il mio bracciale oro bianco non è veramente d’oro?”
Possiamo stare tranquilli: anche quello bianco è una lega preziosa e ha una storia molto interessante. Quando il platino fu dichiarato metallo strategico durante la Seconda Guerra Mondiale i gioiellieri furono costretti a sostituirlo ed è così che venne alla luce l’oro bianco. La differenza con il giallo è che in questo caso nella composizione figurano metalli preziosi di colore grigio come nichel, argento e palladio che danno vita a preziosi successivamente ricoperti da un sottilissimo strato di rodio.
“… e la mia collana oro rosa?”
Anche in questo caso il colore particolare è dovuto all’inserimento nella lega di metalli scelti ad hoc, ossia il rame e l’argento che si mescolano per creare un colore caldo e sofisticato.
La questione della caratura
L’oro abitualmente utilizzato per creare gioielli è una lega, ossia un mix di più metalli. In Italia viene comunemente impiegato il 18 carati, definito anche 750/1000 poiché composto al 75% da oro e al 25% da altri metalli preziosi come l’argento e il rame. Il carato è l’unità di misura proporzionale utilizzato per valutarne la purezza e il suo nome è legato al seme della pianta di carrubo, estremamente diffusa nel mediterraneo e in Oriente. Nel passato, infatti, si credeva che i semi di questa pianta avessero una massa costante e fossero perfetti per misurare oggetti molto piccoli.
Oggi i gioielli in oro possono essere realizzati con diverse carature: 24 carati (999.9/1000) per i lingotti, caratterizzati da una purezza estrema e da un colore giallo molto intenso; lussuoso 21 carati (900/1000) impiegato perlopiù nella gioielleria dei Paesi arabi e in quelli asiatici; 18 carati (750/1000) diffuso nella gioielleria italiana; e infine carature più basse, 14 (583/1000) e 9 carati (375/1000), popolari nelle regioni del nord Europa, nei Paesi anglosassoni e nel Nord America.
“Quindi questo non è davvero un bracciale uomo 24 kt?”
Il modo più semplice per conoscere la reale caratura di un gioiello è osservare il punzone, ossia il piccolo marchio applicato su tutti gli oggetti in metallo prezioso per certificare titolo e produttore: se hai acquistato un bracciale 18 kt, ad esempio, il punzone dovrà riportare lo stesso dato comunicato dal venditore.
Attenzione alla placcatura
“Placcatura” è un termine piuttosto diffuso che può trarre in inganno. Un gioiello placcato non è altro che un oggetto realizzato in un materiale diverso e successivamente ricoperto da un leggerissimo strato d’oro, e naturalmente ha un valore molto diverso da eventuali omologhi in oro pieno!
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